Lo gnomone di Santa Maria del Fiore
In questo periodo dell’anno chi entra nel Duomo di Firenze a mezzogiorno può vedere come sul pavimento del transetto sinistro si formi un bel cerchio di luce. La cupola di Santa Maria del Fiore, realizzata da Filippo Brunelleschi fra il 1418 e il 1436, infatti non è solo un meraviglioso monumento architettonico, una geniale opera di ingegneria, ma anche uno strumento astronomico. Negli anni 70 del XV secolo, grazie alla fruttuosa collaborazione con il matematico Paolo Pozzo Toscanelli, amico di lunga data di Filippo Brunelleschi, vi fu istallato uno gnomone, che fa della cupola il più grande strumento astronomico esistente di questo tipo.
Cos’è uno gnomone
Nella sua sorprendente semplicità lo gnomone è da considerare lo strumento astronomico più antico e più diffuso. In genere si tratta di un’asta disposta verticalmente sul suolo per misurare l’altezza del Sole sull’orizzonte e per determinare l’istante del mezzogiorno locale.
La precisione della misura aumenta con l’altezza e la visibilità del evento con la sostituzione dell’ombra con la luce. A tal fine in epoca rinascimentale si iniziò a realizzare fori gnomonici, cioè aperture nelle volte a notevoli altezze che proiettavano un raggio di sole all’interno di un edificio.
Concretamente si tratta di una tavoletta di bronzo forata (detta bronzina) che fu istallata a 90 metri di altezza dal suolo all’interno della finestra meridionale della lanterna della cupola. Il raggio di sole attraversa il foro della bronzina solo dalla fine di maggio alla fine di luglio, per pochi minuti intorno al mezzogiorno.
La luce che passa attraverso il piccolo foro proietta un raggio di sole sul pavimento del transetto a sinistra dell’altare maggiore. In corrispondenza del punto in cui il raggio si rende visibile sono stati istallati due cerchi di marmo, uno dentro l’altro che funzionano da contrassegni solstiziali. Fino a quando, nel XVIII secolo furono perfezionati i telescopi, lo gnomone rimase lo strumento astronomico migliore per la determinazione del solstizio o per cercare di determinare l’asse d’inclinazione della terra.
Lo gnomone del Duomo di Firenze
Nel corso di recenti studi d’archivio è stato rinvenuto un documento contabile che testimonia il pagamento avvenuto nel 1475 per la bronzina. Lì si riporta il nome di «Paolo Medicho», cioè di Paolo Pozzo Toscanelli. Eccone il testo:
Archivio dell’Opera del Duomo di Firenze
Quaderno Cassa, serie VIII-1-61, anno 1475, carta 2v MCCCLXXV
Spese d’Opera
E adí detto (16 agosto) lire cinque soldi quindici dati a Bartolomeo di Fruosino orafo, sono per il primo modello di bronzo di libbre 23 once 4, fatto per Lui a istanza di maestro Paolo Medicho per mettere in sulla lanterna, per mettere da lato drento di chiesa per vedere il sole a certi dí dell’anno.
Lire 5 soldi 15
E’ davvero curioso osservare quel raggio di sole che attraverso qel piccolo foro entra nella penombra del Duomo in questo periodo dell’anno. Un raggio che videro senza dubbio molti di quei fiorentini che educati alla matematica e all’osservazione dei fenomeni naturali, resero Firenze non solo il grandissimo centro artistico di cui tutti sanno, ma anche una delle culle della cultura scientifica moderna. Molti furono i fiorentini che spinsero i loro sguardi lontano, sulle superfici marine e verso rive inesplorate, come Amerigo Vespucci e Giovanni da Verrazzano, o in alto negli spazi siderali, come Galileo Galilei.
Vale la pena qui ricordare come nel Battistero di Firenze, fosse in origine esistente uno gnomone. Così come va detto che, a somiglianza di quello, uno gnomone fosse stato istallato anche nella chiesa di San Miniato al Monte. Recenti studi hanno riscoperto che lo zodiaco rappresentato sul bellissimo pavimento marmoreo della chiesa creato all’inizio del XIII secolo aveva anche una funzione astronomica. Un raggio di sole il 21 giugno illumina il simbolo del segno del Cancro per pochi minuti.
A Firenze uno gnomone fu realizzato nel XVI secolo dal frate domenicano Egnazio Danti anche in Santa Maria Novella.
A chi fosse interessato alla storia della scienza Firenze offre un’ottima possibilità di approfondimento con la visita al Museo Galileo e nei luoghi galileiani di Firenze o chiedere un itinerario personalizzato.
Caterina Barcucci