Il Cappellone degli Spagnoli
Il Cappellone degli Spagnoli nacque come sala capitolare del convento di Santa Maria Novella su progetto di Fra Jacopo Talenti intorno nel 1345. Fu finanziato da Buonamico de’ Guidalotti la cui lastra tombale è visibile ai piedi dell’altare.
Oggi fa parte del Museo di Santa Maria Novella ed è famoso per il bel ciclo di affreschi sull’ordine domenicano realizzati da Andrea di Bonaiuto nel fra 1366 e 1368.
Questo ciclo costituisce la più vasta e insolita impresa pittorica dell’epoca: tutta la superficie, incluse le volte, è dipinta con affreschi. Le storie narrate sulle pareti includono storie della Passione, storie di San Pietro Martire e elaborate allegorie del sapere.
La narrazione si dispiega su ampie superfici che raggruppano vari episodi, in una raccolta di idee e atteggiamenti correnti nell’arte del tempo: l’esaltazione della Chiesa, l’autorità dottrinale di San Tommaso d’Aquino e la lotta agli eretici.
La grande parete sulla destra è dedicata alla Via Veritatis, nota anche come Chiesa trionfante: qui, ad esempio, i cani bianchi e neri che lottano con i lupi alludono al ruolo dei domenicani, che vestono questi colori e lottano contro il male.
Sulla parete sinistra si riconosce invece San Tommaso che lotta contro l’eresia (fra le figure sconfitte dal Santo si riconosce una raffigurazione di Maometto) e una complessa raffigurazione che celebra le scienze teologiche e le arti liberali.
Le Storie di San Pietro martire sono esempi di lotta all’eresia e di santità: la sua presenza evocava l’attacco contro gli eretici patarini e la fondazione della fiorentina Compagnia del Bigallo.
La complessità delle storie si spiega anche con il fatto che la cappella non era accessibile a un pubblico laico: era il luogo dei concili provinciali e gli affreschi servivano per affermare i principi cardine per l’ordine.
Dai Domenicani ai Medici
La cappella assunse il nome attuale solo nel XVI secolo quando divenne luogo di culto degli spagnoli arrivati al seguito di Eleonora di Toledo, andata in sposa a Cosimo I dei Medici.
Eleonora era nata ad Alba nei pressi di Salamanca, figlia di don Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga appartenente a una famiglia di alto lignaggio e grande ricchezza. All’età di dieci anni si trasferì con tutta la famiglia a Napoli al seguito del padre inviato da Carlo V a governare quel territorio.
Il matrimonio fra Eleonora e Cosimo si rivelò un ottimo affare per il Duca Medici desideroso di rafforzare la sua posizione interna e internazionale e non dispiacque nemmeno all’imperatore Carlo V interessato a mantenere le sue truppe in territorio mediceo. Fu anche un matrimonio d’amore e fra i due coniugi si creò grande affetto e rispetto reciproco.
Eleonora era una donna di grande bellezza ed eleganza, possedeva un naturale aspetto regale che ben traspare dai ritratti che di lei ci sono pervenuti.
Preferì sempre la compagnia di suoi connazionali e si circondò di numerose dame, paggi, cavalieri e servitori per i quali chiese e ottenne un luogo di culto riservato oggi conosciuto come Cappellone degli Spagnoli.
Il Cappellone degli Spagnoli appartiene al complesso monumentale di Santa Maria Novella, visitabile con un biglietto unico valido anche per la Basilica, i Chiostri e il Museo.