19 febbraio 1513 – L’arresto di Niccolò Machiavelli
L’anno di Machiavelli – parte I
Il corteo
Il 19 febbraio, ricorrono esattamente 500 anni dall’arresto di Niccolò Machiavelli. La città ha deciso di commemorare la data organizzando un particolare corteo in costume. Alle 15,30 la sfilata partirà dal Palazzo di Parte Guelfa, attraverserà il Ponte Vecchio per arrivare a Via Guicciardini, dove Machiavelli abitava, la tappa successiva sarà Piazza Signoria, dove aveva sede la Cancelleria di cui il nostro era Segretario, per finire al Bargello dove egli fu condotto, imprigionato e torturato.
Questo corteo avrà però una particolarità, che lo distingue da tutti gli altri che nelle diverse occasioni attraversano le strade del centro. A condurlo sarà un «banditore» cioè colui che durante i secoli passati, doveva leggere a gran voce i bandi della Repubblica.
Il 19 febbraio 1513 fu il banditore civico Domenico di Nofri a leggere, in ben 50 luoghi della città di Firenze, il bando che annunciava il mandato di cattura per Niccolò Machiavelli. Il 19 febbraio del 2013, 500 anni dopo, il ruolo del banditore sarà affidato ad un vigile urbano a cavallo, e le tappe non saranno 50, ma solo 5.
Il bando e l’arresto di Machiavelli
L’anno 1512 fu un anno di grandi sconvolgimenti, i Medici da lunghi anni ormai in esilio rientrarono a Firenze, il gonfaloniere Soderini era stato costretto ad abbandonare la città ed un nuovo governo si era insediato in Palazzo Signoria. Conseguenza del colpo di stato fu anche la successiva destituzione di Machiavelli da tutte le cariche.
Colui che era stato Segretario della Cancelleria della Repubblica Fiorentina, e spesso ambasciatore del Comune venne privato di ciò che era stata per lui ragione di vita: il servizio della Repubblica. Il peggio arrivò pochi mesi dopo, appunto nel febbraio del 1513: Machiavelli venne addirittura accusato di aver preso parte ad una congiura anti medicea.
Quando le guardie andarono per arrestarlo egli non era a casa, vuoi per una coincidenza , vuoi perché fosse stato avvertito delle accuse che pendevano su di lui. Fu allora che fu emesso il bando, “…Fanno bandire, notificare, et expressamente comandare…”queste sono le prime parole del bando che era breve, solo 6 righe, e che intima a chiunque sappia dove si trovi di denunciarlo entro un’ora.
L’importanza del ricercato si può dedurre dal fatto che un termine così breve era concesso per costituirsi o per denunciarlo. La ricompensa anche era molto più alta di quella generalmente accordata, ben 12 fiorini. Si può ricordare che il peso del fiorino era di 3,54 grammi d’oro, che lo rende equivalente più o meno a 120€, e a paragone si può rammentare il fatto che pochi anni prima, come ricompensa per chi avesse trovato un anello d’oro con un diamante sarebbero stati corrisposti 10 fiorini. La pena per chi lo avesse nascosto o omesso di denunciarlo era severissima: accusa di ribellione e confisca dei beni.
Niccolò Machiavelli si presentò volontariamente agli Otto di Guardia entro il termine intimato, evidentemente non volle esporre al tremendo pericolo persone a lui care e coloro che erano rimasti fedeli al deposto segretario.
Ciò che lo aspettava nella cella del Bargello, cosa accadde nei mesi successivi, ciò che riuscì a scrivere negli anni dell’esilio a cui fu poi condannato, saranno argomento di pagine successive.
Comincia infatti ora l‘anno di Machiavelli e numerosi saranno gli eventi di cui cercheremo di tenervi aggiornati.(C. Barcucci)
Leggete le successive parti del racconto del difficile anno 1513 vissuto da Niccolò Machiavelli: parte II e parte III.
Scoprite i nostri itinerari nei luoghi di Machiavelli: il palazzo della Signoria e l’Oltrarno, possiamo inoltre proporvi un itinerario storico-letterario dedicato a Machiavelli.