Il Giardino e il Museo Stefano Bardini
Una Firenze tutta da scoprire – proposta di primavera
Il Giardino Bardini
Il più famoso parco di Firenze è senza dubbio il Giardino di Boboli, ma un vero paradiso nascosto agli occhi dei più, e spesso misconosciuto anche a dai fiorentini, è il Giardino Bardini. Sulla ripa scoscesa della riva sinistra dell’Arno già nel Duecento i Mozzi, ricchissimi banchieri, avevano dietro al loro palazzo degli hortus conclusus, e nella parte retrostante e più alta terrazzamenti ad uso agricolo. Dal XVII, ma definitivamente nel XIX secolo, il pendio, che sale erto fino alla porta San Giorgio, acquista il carattere che ha oggi divenendo giardino pertinente alla Villa ora Bardini. Numerosi sono i passaggi di proprietà e le trasformazioni, in giardino inglese, in anglo-cinese e poi romantico.
Il destino definitivo viene però deciso dall’acquisto da parte del vulcanico antiquario Stefano Bardini nel 1913. Egli fa del giardino uno spettacolare show room all’aria aperta e vi fa collocare alla sommità una loggia da cui si gode un eccellente panorama. I clienti del Bardini, dopo la visita delle sale della sua casa d’antiquariato, rimanevano conquistati dalla magia del luogo e divenivano più arrendevoli alle sue proposte.Il giardino ha molteplici attrattive in tutti i periodi dell’anno. D’inverno quando la natura nasconde ai nostri occhi le sue bellezze più evidenti il Giardino Bardini diviene un luogo in cui si possono ammirare un bosco di lecci, alberi sempreverdi, il cosiddetto bosco inglese attraversato dal canale del Drago.
Il silenzio e la quiete vi faranno sentire lontani dalla città, che allo stesso tempo vedrete vicina e bellissima negli scorci che si aprono dalla terrazza della villa e da diversi altri punti panoramici.
Un eccezionale panorama
Il panorama dal Giardino Bardini è senza dubbio uno dei più belli, alla vostra vista è preclusa la parte moderna di Firenze, e sembra di compiere un viaggio nel passato ammirando solo quella parte della città che era racchiusa nelle antiche mura. Passeggiando per il giardino troverete artisticamente disposte statue che vi condurranno nel mondo dell’Arcadia, e ritornerete in un mondo di villani gentili e di donzelle simili a ninfe, e in cui Bacco e Cerere rallegrano l’un l’altra con doni reciproci. Grotte , nicchie, sculture sono disposte lungo i viali, sulle terrazze e decorano fra l’altro la scenografica scalinata barocca.
E questi scorci che rendendo indimenticabile la visita d’inverno, si arricchiscono con l’arrivo della primavera della bellezza propria del giardino, i fiori. Il Giardino Bardini vi promette un calendario di fioriture prolungato e vario.
Le fioriture
Si comincia a marzo con le camelie, gli alberi da frutto e i viburni, che fioriscono fino a luglio. Da aprile a maggio l’albero di Giuda si copre dei suoi fiori rosso ciclamino e nella parte superiore del giardino a marzo ci donano la bellezza dei loro fiori intensi e profumati le camelie. Subito ad aprile iniziano a fiorire le azalee, di cui anche c’è un ampia varietà, con il loro fiori rosa, rossi e bianchi. La primavera certo è il momento di maggior tripudio, da marzo ad aprile si susseguono le bulbose, poi gli iris a maggio, che continuano a regalarci le loro fioriture nelle diverse varietà fra giugno e agosto ed persino a novembre. Eccezionale e teatrale è la fioritura del glicine che inizia a metà aprile e si protrae fino a metà maggio. Nel giardino Bardini si passa sotto un pergolato di glicini ricadenti a formare un tetto di fiori sulla nostra testa. Sotto la cerchiata dei glicini ci aspettano da maggio a luglio le ortensie, ce ne sono di circa sessanta varietà. E come scordare le rose, regine di tutti giardini, di cui ce ne sono di ricadenti, piantate a formare spalliere, o a cespuglio, e che da giugno a settembre ci accompagneranno con il loro profumo e la loro preziosa bellezza.
Se in primavera le passeggiate nel giardini Bardini riempiranno i nostri occhi della varietà dei colori dei fiori, durante l’estate si troverà nel Giardino non solo la possibilità di sfuggire alla massa dei turisti, che affollano le strade del centro, ma anche il refrigerio nell’ombra degli alberi e sotto la loggia panoramica, dove è sistemata una caffetteria.
Chi volesse entrare al Giardino Bardini lo potrà fare dopo aver visitato il Giardino di Boboli esibendo lo stesso biglietto. La visita è anche possibile separatamente e l’accesso è sia dalla Villa Bardini in Costa San Giorgio che dalla Via dei Bardi.
Il Museo Bardini
Il Giardino era parte di quel progetto concepito da Stefano Bardini, non come entità separata, ma naturale proseguimento del palazzo, in piazza de’ Mozzi, da lui completamente trasformato nel suo Museo, collezione privata che divenne proprietà municipale alla sua morte nel 1922. E dunque consigliamo di continuare la giornata fiorentina con la vista del Museo Bardini. Impagabile è l’emozione che regalano le opere d’arte della collezione di colui che consigliava e guidava gli acquisti dei direttori dei grandi musei, il Metropolitan di New York, il Bode di Berlino, l’Hermitage di San Pietroburgo.
Tino di Camaino, con la sua toccante Carità, Donatello con la sua eclettica Madonna dei Cordai, il Pollaiolo con il Michele Arcangelo, tesori amati dal grande antiquario, conquisteranno la vostra attenzione.
Tanto più che l’eccezionale ed originale scelta dell’antiquario, quella di disporre i suoi tesori su pareti di colore blu, mai visto prima in Italia, sfondo che l’aveva colpito nelle sale del palazzo del principe Stroganov, renderanno la visita un vero piacere estetico! Curiosità del Museo è anche l’originale della famosissima scultura del Porcellino di Pietro Tacca.
Siamo pronti ad accompagnarvi nella visita del Giardino Bardini e del Museo Bardini, veri tesori di Firenze che aspettano di essere scoperti anche da voi e che vi invitiamo a conoscere come meritano.
(C.Barcucci)